C’era un brusio costante a casa dei miei nonni, dalla mattina alla sera. Un suono piacevole e familiare. Le macine in pietra del loro mulino, al piano terra, giravano senza sosta. Un piccolo mulino alla periferia di Ascoli Piceno, in via Po 26, storicamente conosciuta come “Santa Chiara”, unica porta verso le verdeggianti colline a nord della città. In quella società, con radici ancora fortemente rurali, il mulino svolgeva un ruolo fondamentale trasformando il frutto della terra nell’alimento primario: la farina. Poi venne l’industrializzazione, e con essa i fondi agricoli lasciarono il posto ai capannoni industriali che sottrassero risorse umane alla campagna. Il mulino iniziò un lento, inesorabile declino. Sebbene inquadrato in un contesto industriale, non potevo accettare che finisse così. Spinto da un irrefrenabile attaccamento al territorio, alla mia città, e alla mia storia, ho deciso di mollare tutto e di iniziare una nuova, affascinante avventura: seguire le orme di mio nonno Luigi ” lu melenare ” e intraprendere il mestiere del mugnaio. Oggi, grazie all’aiuto di tante persone a me vicine, il mulino è stato completamente ristrutturato e rinnovato. A casa dei mie nonni, dove ancora vive mia zia, s’ode ancora quel brusio.